COMUNICAZIONE DELLE LIQUIDAZIONI IVA 2° TRIMESTRE – TERMINE DI INVIO CON QUALCHE DUBBIO
2018-09-07 BLuStudio
ll termine di presentazione della Comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche IVA relativa al secondo trimestre 2018 è, inspiegabilmente, oggetto di dubbi tra gli operatori: è confermato al 1° ottobre 2018 ovvero, come parrebbe preferire l'Agenzia delle Entrate, resta ancorato alla precedente scadenza del 15 settembre (che slitterebbe a lunedì 17 settembre 2018)?
Stando al dato letterale delle norme applicabili, invero complicate oltre misura nonostante l'intento della semplificazione, si dovrebbe deporre per la prima delle due scadenze. L'art. 21-bis del D.L. n. 78/2010, infatti, al comma 1 stabilisce che: "i soggetti passivi dell'imposta sul valore aggiunto trasmettono, negli stessi termini e con le medesime modalità di cui all'articolo 21, una comunicazione dei dati contabili riepilogativi delle liquidazioni periodiche dell'imposta ...". Come si vede, il legislatore non disciplina un termine specifico per le Comunicazioni in oggetto, ancorandole ai termini previsti per le Comunicazioni dei dati delle fatture emesse e ricevute (che sostituiscono il vecchio "Spesometro").
Quindi, vediamo quali sono le scadenze previste per il nuovo Spesometro. Il comma 1 dell'art. 21, stabilisce che "in riferimento alle operazioni rilevanti ai fini dell'imposta sul valore aggiunto effettuate, i soggetti passivi trasmettono telematicamente all'Agenzia delle Entrate, entro l'ultimo giorno del secondo mese successivo ad ogni trimestre, i dati di tutte le fatture emesse nel trimestre di riferimento, e di quelle ricevute e registrate ai sensi dell'articolo 25 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, ivi comprese le bollette doganali, nonché i dati delle relative variazioni. La comunicazione relativa al secondo trimestre è effettuata entro il 16 settembre e quella relativa all'ultimo trimestre entro il mese di febbraio".
Inoltre, vanno tenuti in considerazione altri tre interventi normativi:
• l'art. 11, comma 1 del decreto Dignità secondo cui i dati relativi al terzo trimestre del 2018 possono essere trasmessi entro il 28 febbraio 2019;
• l'art. 1-ter, comma 2, lettera a), del decreto collegato alla legge di Bilancio 2018 (D.L. n. 148/2017), che ha introdotto la possibilità di trasmettere i dati con cadenza semestrale, entro il 30 settembre per il primo semestre ed entro il 28 febbraio dell'anno successivo per il secondo semestre;
• l'art. 1, comma 932, della legge di Bilancio 2018 che, per evitare sovrapposizioni con altri adempimenti, ha posticipato dal 16 al 30 settembre il termine per l'invio del nuovo Spesometro relativo al secondo trimestre 2018.
In particolare, in base all'ultima delle norme citate, la Comunicazione dei dati delle fatture (unitamente, si ritiene, a quella relativa alle Comunicazioni delle liquidazioni periodiche IVA) possono essere trasmesse entro il prossimo 1° ottobre 2018 (cadendo il 30 settembre di domenica).
Tuttavia l'Agenzia delle Entrate, nello scadenziario pubblicato sul proprio sito Internet, prevede invece la data del 17 settembre, e da fonti non ufficiali sembra che la volontà dell'Agenzia sia di non aggiornare tale indicazione, tanto che alcuni sindacati professionali tra cui l'ANC hanno scritto pubblicamente al MEF perché prenda urgente posizione in merito.
Stando al dato letterale delle norme applicabili, invero complicate oltre misura nonostante l'intento della semplificazione, si dovrebbe deporre per la prima delle due scadenze. L'art. 21-bis del D.L. n. 78/2010, infatti, al comma 1 stabilisce che: "i soggetti passivi dell'imposta sul valore aggiunto trasmettono, negli stessi termini e con le medesime modalità di cui all'articolo 21, una comunicazione dei dati contabili riepilogativi delle liquidazioni periodiche dell'imposta ...". Come si vede, il legislatore non disciplina un termine specifico per le Comunicazioni in oggetto, ancorandole ai termini previsti per le Comunicazioni dei dati delle fatture emesse e ricevute (che sostituiscono il vecchio "Spesometro").
Quindi, vediamo quali sono le scadenze previste per il nuovo Spesometro. Il comma 1 dell'art. 21, stabilisce che "in riferimento alle operazioni rilevanti ai fini dell'imposta sul valore aggiunto effettuate, i soggetti passivi trasmettono telematicamente all'Agenzia delle Entrate, entro l'ultimo giorno del secondo mese successivo ad ogni trimestre, i dati di tutte le fatture emesse nel trimestre di riferimento, e di quelle ricevute e registrate ai sensi dell'articolo 25 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, ivi comprese le bollette doganali, nonché i dati delle relative variazioni. La comunicazione relativa al secondo trimestre è effettuata entro il 16 settembre e quella relativa all'ultimo trimestre entro il mese di febbraio".
Inoltre, vanno tenuti in considerazione altri tre interventi normativi:
• l'art. 11, comma 1 del decreto Dignità secondo cui i dati relativi al terzo trimestre del 2018 possono essere trasmessi entro il 28 febbraio 2019;
• l'art. 1-ter, comma 2, lettera a), del decreto collegato alla legge di Bilancio 2018 (D.L. n. 148/2017), che ha introdotto la possibilità di trasmettere i dati con cadenza semestrale, entro il 30 settembre per il primo semestre ed entro il 28 febbraio dell'anno successivo per il secondo semestre;
• l'art. 1, comma 932, della legge di Bilancio 2018 che, per evitare sovrapposizioni con altri adempimenti, ha posticipato dal 16 al 30 settembre il termine per l'invio del nuovo Spesometro relativo al secondo trimestre 2018.
In particolare, in base all'ultima delle norme citate, la Comunicazione dei dati delle fatture (unitamente, si ritiene, a quella relativa alle Comunicazioni delle liquidazioni periodiche IVA) possono essere trasmesse entro il prossimo 1° ottobre 2018 (cadendo il 30 settembre di domenica).
Tuttavia l'Agenzia delle Entrate, nello scadenziario pubblicato sul proprio sito Internet, prevede invece la data del 17 settembre, e da fonti non ufficiali sembra che la volontà dell'Agenzia sia di non aggiornare tale indicazione, tanto che alcuni sindacati professionali tra cui l'ANC hanno scritto pubblicamente al MEF perché prenda urgente posizione in merito.